Il dolore dell’articolazione temporo-mandibolare è a comparsa veloce o progressiva nel tempo. Si presenta all’altezza e davanti l’orecchio, che può irradiarsi anche lungo la mandibola.

Possono essere presenti dei rumori alla masticazione e al movimento mandibolare. Il dolore dell’articolazione temporo-mandibolare può essere accompagnato da cefalea e dolore cervicale. La mobilità può essere ridotta, con difficoltà ad aprire la bocca.

In questo articolo dello Studio Ortopedico Vernetti ci concentreremo sulle cause, la diagnosi e il trattamento.

Cause

Di seguito le possibili cause del dolore dell’articolazione temporo-mandibolare

  1. Tensione dei muscoli protratta e ricorrente che induce una acidosi con infiammazione sia dei muscoli che dell’articolazione.
  2. Digrignare i denti la notte (bruxismo) o alterazioni del cosidetto “morso”.
  3. Traumi pregressi con stiramenti, sinoviti, malacia del menisco mandibolare.
  4. Artriti metaboliche, reumatiche, autoimmuni.
  5. Eccessiva lassità articolare, normalmente su base congenita.
  6. Infezioni del cavo orale, come gengiviti, carie, granulomi e ascessi dentali.
  7. Infezioni dell’orecchio, come le otiti.
  8. Infezioni del naso e della gola, come faringiti, laringiti, sinusiti, riniti, ecc.

Diagnosi

  • Il medico specialista procede ad una valutazione di tutti i fattori elencati nella lista delle cause, valutando con un Esame Semeiologico Manuale le articolazioni temporo-mandibolari, la loro possibile alterazione della mobilità nei vari piani dello spazio, le eventuali asimmetrie tra i due lati, la dolorabilità alla palpazione e alle varie manovre apposite.
  • Si effettua, nella Valutazione Differenziale delle Cause, una palpazione e manipolazione della colonna cervicale, dalla base dell’occipite fino al dorso e alle spalle, verificando la presenza di rigidità articolare o reattività delle faccette articolari e delle radici nervose spinali, controllando anche che la causa non sia in un’infiammazione specifica del Nervo Trigemino, che svilupperemo in un apposito ulteriore articolo.
  • Si indaga anche sulle possibili cause recenti o preesistenti di fondo, anche se magari ancora non note al paziente, verificando con il minimo degli strumenti di base della medicina generale, come l’OTOSCOPIO, il RINOSCOPIO e lo SPECCHIETTO.

Indagini diagnostiche del dolore all’articolazione temporo-mandibolare

Tra le indagini diagnostiche:

  • l’RX,può mostrare eventuali alterazioni ossee artrosiche o la presenza di depositi di calcio, ma normalmente risulta senza alterazioni; pertanto, viene richiesta solo per escludere altre possibilità, come una frattura dell’osso mandibolare. Le alterazioni delle capsule articolari mandibolari non sono quasi mai evidenziabili con l’esame radiografico, dal quale si possono desumere solo informazioni indirette sullo stato dell’articolazione e di tutte le componenti radiotrasparenti. Per tali ragioni non è consigliabile per diagnosticare questa sindrome;
  • l’Esame Ecografico del’Articolazione Temporo-mandibolare (ATM) consente di ottenere più informazioni sui tessuti molli, come l’eventuale presenza di falde liquide, le alterazioni dei muscoli masticatori, lo spessore della capsula articolare. Tuttavia, non sempre è possibile raggiungere le componenti articolari profonde, visti i limiti d’accesso della sonda ultrasonica e gli spazi angusti e ristretti della mandibola. Per tale ragione, neanche questa tipologia di indagine è consigliata per una diagnosi completa in questa sindrome;
  • la Risonanza Magnetica Nucleare (ad alto campo magnetico e con proiezioni seriate “fitte”) mostra sia le alterazioni dei tessuti molli che lo stato delle cartilagini articolari e dei MENISCHI presenti anche nelle articolazioni temporo-mandibolari. La RMN evidenzia lesioni e alterazioni strutturali profonde dell’osso che sfuggono alla rx ed alle ecografie;
  • la Stratigrafia, una serie di RX effettuate con movimenti angolari che evidenziano quasi tridimensionalmente una zona anatomica da studiare, è ormai superata ed obsoleta, grazie all’avvento delle RMN.

Pertanto, noi riteniamo poco utili le radiografie e le ecografie rispetto ad una adeguata Visita Medica Semeiologicache, a nostro avviso, fornisce tutte le informazioni diagnostiche essenziali.

In caso di non adeguata comprensione o risposta clinico-terapeutica, allora preferiamo richiedere la RMN, perché evidenzia sostanzialmente tutte le alterazioni non visibili e non palpabili dal medico specialista.

È importante per una diagnosi precisa e per una terapia veramente efficace comprendere accuratamente le cause del dolore mandibolare, così da scegliere la cura che possa modificare e rimuovere il più possibile gli elementi scatenanti questo tipo di dolore.

Terapie per il dolore dell’articolazione temporo-mandibolare

Per risolvere questo tipo di problematica si può procedere in diversi modi.

  1. Farmaci Antinfiammatori non cortisonici (FANS) per bocca o intramuscolo che possono ridimensionare l’entità dell’infiammazione (che non passa comunque completamente) e talvolta, quando la componente infiammatoria coinvolge molto le componenti nervose, servono dei cortisonici da somministrare con modalità a Dose Variabile Scalare e tutti comunque e sempre sotto gastro-protezione .
  • Terapia Locale Diretta con infiltrazioni Peri ed Intra-Capsulari con cortisonici a lento rilascio, spesso efficaci ma, se non adeguatamente diluite, possono indurre una ATROFIA dei tessuti locali anche permanente e comunque risolvere solo parzialmente a “macchia di leopardo”, con maggiore probabilità di recidive.
  • In caso di artrosi è utile abbinare degli Stimoli Biologici Rigenerativi infiltrando degli acidi ialuronici a rapido e medio assorbimento (basso e medio peso molecolare), questo quando le componenti infiammatorie sono ben ridimensionate, altrimenti la loro efficacia sarà scarsa. I Fattori di Crescita ed il Plasma Ricco in Piastrine (PRP), erroneamente chiamati da molti “le Staminali”, sono estratti dal grasso addominale o dal sangue, sono utili ma meno efficaci e più costosi dei migliori acidi ialuronici. Anche questi non funzionano se applicati sui tessuti ancora infiammati. Conviene prima ridurre le infiammazioni, poi rigenerare.
  • Infiltrazioni di vere Cellule Staminali, ottenute per estrazione e filtrazione dal midollo osseo (di solito del bacino): è tuttora considerata legalmente una pratica sperimentale e vietata, cioè consentita solo in contesti di Ricerca Medica ufficiale autorizzata.
  • Quando non prevale la componente infiammatoria, la terapia principe sta nella mobilizzazione, rielasticizzazione e simmetrizzazione delle due articolazioni temporo-mandibolari, insegnando al paziente poi come fare da sé con pochi minuti al giorno di auto-manipolazione.
  • Se le alterazioni odontoiatriche fossero rilevanti, si ricorrerebbe ai rimedi propri di correzione dello specialista in ortognatodonzia.
  • Se le componenti scatenanti fossero di origine cervicale, altrettanto si passerà a trattarle con approccio ORTOPEDICO-RIABILITATIVO della colonna vertebrale, come spiegato in altri articoli specifici.

L’ approccio ultratrentennale dello Studio Ortopedico Vernetti è basato sulla Terapia Locale Diretta con microfiltrazioni di antinfiammatori e acidi ialuronici, eventualmente abbinati ad agopuntura e impacchi di oli essenziali decongestionanti. Segue comunque una fase di Riequilibrio Meccanico delle Articolazioni Temporo-Mandibolari, prima passivo, a cura del nostro studio medico, poi attivo e semplice praticato pochi minuti al giorno dallo stesso paziente.

Conclusione

Il Dolore Temporo-Mandibolare può essere confuso con la Nevralgia del trigemino, con Patologie dell’Orecchio, con Affezioni Dentali vicine. Può essere indotto dalle cause sopra descritte e, se ben individuate, le cure portano in tempi spesso rapidi al successo terapeutico, evitando inutili e dolorose migrazioni da una terapia all’altra, come purtroppo accade quando la diagnosi è frettolosa e non approfondita.

Allo Studio Ortopedico Vernetti crediamo che la medicina non sia una scienza esatta e che il compito del medico consista nell’individuare nel minor tempo possibile le cause e la diagnosi, quindi la terapia più efficace e praticabile, unita al supporto e alla comprensione reciproca terapeuta-paziente.

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