Il Neuroma di Morton è un’alterazione degenerativa che colpisce il Nervo Interdigitale tra il 2° e 3° oppure tra il 3° e 4° segmento osseo (metatarsi) alla base delle dita del piede, a livello delle articolazioni metatarso-falangee.

Contrariamente a quello che farebbe pensare il nome, non si tratta quasi mai di un tumore, quanto piuttosto di un rigonfiamento della guaina del nervo interdigitale, caratterizzata da infiammazione e dalla presenza di una quantità variabile di versamento liquido a livello locale. Il Neuroma di Morton è una patologia molto dolorosa, che può persino rendere impossibile l’appoggio del piede oppure l’inserimento dello stesso dentro le scarpe, specialmente se strette.

In questo articolo, insieme al Dottor Mario Vernetti Prot, parleremo del Neuroma di Morton, soffermandoci su cause, diagnosi e terapia.

Cause

Il Neuroma di Morton può scaturire da una sollecitazionemeccanica frequente e ripetuta nel tempo, soprattutto nei soggetti femminili tra i 40 e i 50 anni.

Gli elementi che noi regolarmente riscontriamo presso lo Studio Ortopedico Vernetti nei pazienti affetti da tale patologia sono:

  • Una lassità complessiva degli archi plantari, che sono due, uno longitudinale ed uno trasversale, con appiattimento della base di appoggio del piede e eventuale valgismo di esso
  • Uno slargamento prevalente dell’arco plantare trasversale, che rende problematica la scelta di scarpe con adeguata larghezza
  • L’uso precedente e prolungato negli anni di calzature strette, spesso a punta triangolare, con tacco alto, che obbligano le articolazioni metatarso-falangee a sostenere il peso corporeo con un angolo tra loro di 90 gradi invece di 10-20.
  • La presenza di acidi urici, come la gotta o di malattie connettivali, come artrite reumatoide, artrite psoriasica, lupus eritematoso, sclerodermia e altre. Queste possono favorire la comparsa del Neuroma di Morton

Di fatto l’elemento chiave che porta a questa sindrome appare essere la compressione meccanica del nervo interdigitale passante tra le suddette articolazioni del piede, dovuta sia alla pressione laterale delle calzature strette su un piede largo e appiattito, sia al fatto che lo spazio tra le articolazioni negli anni si riduca per l’ispessimento artrosico delle capsule articolari ipertrofiche in reazione alle pressioni anomale prolungate.

L’infiammazione protratta del nervo interdigitale e della sua guaina, dovuta a cause meccaniche, porta nel tempo all’ispessimento di essa, con formazione di uno “pseudotumoretto”.

Diagnosi del Neuroma di Morton

Si effettua con:

  • La Palpazione della base del terzo o quarto dito del piede, con sollecitazione verso lo spazio intermedio tra e sotto i metatarsi, evoca un dolore intenso. Premendo, invece, poco sopra o poco sotto di queste zone non si induce alcuna reazione sul paziente. Non è possibile flettere e piegare le dita interessate dal Neuroma di Morton senza evocare ulteriore dolore.
  • La Radiografia (RX) può mostrare alterazioni dei profili ossei della base delle prime falangi al 3° e 4° raggio, con un’eventuale riduzione degli spazi interossei o anche una deviazione articolare.
  • L’Ecografia può evidenziare più che altro falde liquide, che sono l’espressione di un’infiammazione ed eventualmente la presenza di una “bolla” pseudo-cistica di forma non costante.
  • La Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) può evidenziare sia le infiammazioni che le alterazioni precoci non valutabili con le RX, consentendo di visualizzare eventuali edemi dell’osso articolare spugnoso o delle capsule articolari, oppure la presenza di un ispessimento con versamento nella guaina del nervo interdigitale.  In fase più avanzata, si può arrivare a rilevare un ispessimento fibroso della guaina di tale nervo.

In base ai nostri 35 anni di esperienza possiamo affermare che la valutazione manuale fornisce tutte le informazioni diagnostiche essenziali.

In caso di non adeguata risposta clinico-terapeutica, allora noi preferiamo richiedere la RMN. Questa evidenzia sostanzialmente tutte le alterazioni non visibili e non palpabili, meglio di Rx ed Ecografie.

Opportuni esami diagnostici del sangue possono evidenziare i fattori metabolici predisponenti e facilitanti la comparsa del Neuroma di Morton che comunque secondo noi non ne costituiscono necessariamente la causa principale.

Nota: il neuroma di Morton non va confuso con un’eventuale sub-lussazione o lussazione del dito nel medesimo tratto articolare tra metatarso e falange, che può indurre dolore, anche se di solito di grado meno intenso.

Terapia

La terapia classica più diffusa èdi tipo chirurgico. Essa prevede il taglio e rimozione della porzione di nervo interdigitale compresso assieme al rigonfiamento della sua guaina peri-nervosa.

Lo Studio Ortopedico Vernetti propone in alternativa una Terapia Locale Diretta senza tagli, senza asportazione del nervo interdigitale e senza punti, poiché nella maggioranza dei casi ci troviamo di fronte ad un rigonfiamento liquido infiammatorio e reattivo della guaina dello stesso (perinervio).

Nella minoranza dei pazienti affetti da Neuroma di Morton (che dalla nostra casistica stimiamo essere circa il 5%) il rigonfiamento è solido e fibroso. In tale situazione la Terapia Locale Diretta può indurre il riassorbimento della componente fibrosa e indurita della guaina del nervo interdigitale.

Nel caso ciò non desse risultati, allora senz’altro il ricorso alla terapia chirurgica di asportazione sarebbe pienamente giustificato.

In questo modo lo Studio Ortopedico Vernetti propone una terapia semplice e sostanziale, che abbatte da oltre 30 anni la necessità di ricorso ad una soluzione chirurgica per il Neuroma di Morton, ormai necessaria solo in pochi casi.

Contattaci presso lo Studio Ortopedico Vernetti e prenota un appuntamento.