La rizoartrosi è un’alterazione degenerativa che colpisce la base della mano, all’altezza dell’attaccatura del pollice sul polso.

La rizoartrosi, o rizartrosi, colpisce specificamente l’Articolazione chiamata Trapezio-Metacarpale.

In questo articolo, il Dottor Mario Vernetti Prot ci parla di questo disturbo, delle cause e della Terapia.

Cos’è la Rizoartrosi

La rizartrosi è un’alterazione degenerativa che colpisce la base della mano, all’altezza dell’attaccatura del pollice sul polso, specificamente sull’Articolazione chiamata Trapezio-Metacarpale.

Il polso è composto da una moltitudine di piccole ossa ed articolazioni complesse ed integrate, che ne consentono un movimento morbido, fluido, graduale e curvo in estensione, flessione, in piegatura (laterale o interna) e in torsione. Ogni dito della mano è collegato e in continuità con gli ossicini del carpo (polso), attraverso le ossa metacarpali, creando una meravigliosa ed elastica catena funzionale!

La degenerazione dell’articolazione Trapezio-Metacarpale del polso, o Rizartrosi, può iniziare con semplici doloretti che regrediscono col riposo della mano, fino a diventare intensa e presente anche a riposo e di notte. Tale patologia riduce o impedisce del tutto la capacità della mano di stringere oggetti grazie alla “pinza” del pollice contrapposto alle altre dita, singole o complessive.

In fase avanzata, talvolta con dolori ancora tollerabili, la base del pollice può migrare e spostarsi parallelamente all’interno, verso il palmo della mano. In questo caso si parla di lussazione con deformazione dell’articolazione.

Cause

La Rizartrosi può scaturire da usura meccanica dell’articolazione tra le due ossa alla base del pollice, il trapezio ed il metacarpo. Questa usura può essere indotta ed accelerata dall’osteoporosi, una perdita di consistenza delle ossa, su base metabolica ed endocrina.

Le persone che svolgono attività manuali intense sono più soggette a questa patologia, con predilezione del sesso femminile, in quanto nella donna la consistenza ossea è normalmente inferiore rispetto al sesso maschile.

Un’infiammazione protratta dovuta a cause non meccaniche può comunque portare nel tempo all’usura e alla degenerazione artrosica delle due suddette ossa del polso. È il caso dell’artrite reumatoide oppure psoriasica, dell’artrite gottosa, delle vasculiti autoimmuni, delle artriti reattive causate da batteri intestinali, ecc.

La Rizartrosi può essere conseguente ad eventi traumatici diretti ripetitivi o anche singoli, con lesione da impatto e/o compressione intensa sulla parte.

La denutrizione protratta può indebolire la struttura di queste due ossa alla base della “pinza” tra il pollice ed il  resto della mano, perdendo così di consistenza per la mancanza di fattori nutrizionali (importanti per il mantenimento della struttura osteo-cartilaginea).

Anche le malattie metaboliche, come il diabete, oppure di alcune ghiandole endocrine come la tiroide, le paratiroidi, l’ipofisi, il surrene, possono favorire o accelerare la comparsa della Rizartrosi.

Diagnosi della rizoartrosi

La Palpazione della base della mano alla sua attaccatura sul polso, lungo la linea del pollice, si evoca un dolore intenso. Premendo, invece, poco sopra o poco sotto questo punto specifico dell’articolazione trapezio-metacarpale, non si induce alcuna reazione al paziente.

Poi, con una manovra specifica, si tiene ben ferma tutta la mano, facendo roteare il pollice solidale col suo metacarpo:

  • se fa male e non “gratta”, l’articolazione è infiammata e sofferente, in tal caso è più corretto parlare di Rizartrite, ovvero la fase iniziale della Rizoartrosi.
  • se la base della mano fa male e “gratta”, ci troviamo di fronte ad una Rizartrosi, cioè una degenerazione con danno alle cartilagini delle superfici articolari.

La Radiografia (RX) può mostrare alterazioni del profilo del trapezio e del metacarpo contrapposti, a contatto tra loro, con la scomparsa dello spazio cartilagineo in caso di usura avanzata. Nelle fasi iniziali coi raggi X non è possibile rilevare modificazioni.

L’Ecografia può evidenziare più che altro falde liquide, che sono l’espressione di un’infiammazione.

La Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) può evidenziare sia le infiammazioni che le alterazioni precoci non valutabili con le RX, consentendo di visualizzare gli edemi profondi del tessuto osseo spugnoso, che sfuggono alla vista sia nella RX che nella ecografia.

In base ai nostri 35 anni di esperienza possiamo affermare che la valutazione manuale fornisce tutte le informazioni diagnostiche essenziali.

In caso di non adeguata risposta clinico-terapeutica, allora noi preferiamo richiedere la RMN. Questa evidenzia sostanzialmente tutte le alterazioni non visibili e non palpabili, meglio di Rx ed Ecografie.

Se è abbinata ad opportuni esami diagnostici del sangue è possibile individuare altre cause non evidenziabili coi mezzi finora descritti.

Nota: i DOLORI DEL POLSO possono anche interessare la medesima zona della Rizoartrosi, con un’estensione maggiore sia al di sopra che al di sotto della articolazione trapezio-metacarpale, lungo i tendini Abduttore Lungo ed Estensore Breve del pollice. Questi concorrono ai movimenti di dorso-flessione del pollice verso l’alto ed indietro. In tal caso si parla di Sindrome di De Quervain.

Possono pure essere presenti dolori sul lato opposto alla zona della Rizoartrosi, sul lato del polso all’altezza della linea che si prolunga dal mignolo fino all’avambraccio. La porzione ulnare, detta STILOIDEA e della articolazione RADIO-CARPICA, il complesso della articolazione del polso si chiama così.

Questi dolori possono essere connessi all’infiammazione del complesso di tutto il polso (Infiammazione Radio-Carpica), oppure dovuti ad una compressione del nervo ulnare nel suo passaggio verso la mano (Sindrome del Canale di Guyon).

E’ importante per una diagnosi precisa e per una terapia veramente efficace distinguere la Rizartrosi da queste altre forme dolorose del polso.

Terapia della rizoartrosi

Noi abbiamo sviluppato nel corso di 35 anni di appassionata attività la Terapia Trigenerativa, una Terapia Locale Diretta che combina 3 fattori essenziali per la Rigenerazione ed il Recupero dell’articolazione colpita.

Primo fattore

Il primo fattore consiste nel ridurre l’infiammazione locale dell’articolazione Trapezio-Metacarpale, sia con terapia locale, a base di micro-iniezioni di antiflogistici opportuni, che con l’abbinamento di una terapia antinfiammatoria generale. Una agisce in profondità, dove non arriva il sangue, mentre l’altra sugli strati esterni all’articolazione.

E’ possibile sfiammare il polso molto bene anche solo con l’Agopuntura, abbinata a cataplasmi di oli essenziali, quando ci troviamo prevalentemente di fronte ad un’infiammazione senza degenerazione (Rizartrite).

Il secondo fattore

Dopo aver abbassato il livello dell’infiammazione locale, si procederà con la riattivazione delle Capacità Rigenerative e Riparative dei tessuti articolari. Queste, dopo i trenta o i quarant’anni di età vanno a calare progressivamente. Per questo noi infiltriamo a livello intra-articolare e peri-articolare un tipo di Acido Ialuronico a doppio peso molecolare (basso e medio-basso) ad elevata concentrazione. Quest’ultimo stimola sia le cellule cartilaginee che ossee a ricambiarsi e riprodursi, riportando il polso malato “indietro nel tempo”.

Il terzo fattore

Si va a potenziare l’effetto biologico indotto dagli acidi ialuronici con l’applicazione di un’intensa Stimolazione a Radiofrequenza Elettrica tramite una corrente a1 Megahertz. La Radiofrequenza Elettrica produce delle piccole microlesioni controllate nei tessuti molli articolari e tendino-legamentosi, attivando anch’essa il processo rigenerativo.

Nei casi di degenerazione molto avanzata dell’articolazione Trapezio-Metacarpale si può ricorrere a varie soluzioni chirurgiche parzialmente riparative, con un modico ripristino delle funzionalità. Se il paziente non si riduce a queste condizioni estreme, che richiedono molti anni di trascuratezza, la chirurgia è una scelta non necessaria.

Per un consolidamento dei risultati della cura TRIGENERATIVA, riteniamo molto rilevante impostare una verifica diagnostica per l’identificazione. Insieme, si dovrà procedere con una cura parallela di eventuali cause non visibili, come di tipo metabolico, endocrinologico, batterico o autoimmune.

In questo modo, lo Studio Ortopedico Vernetti aumenta considerevolmente la probabilità che i risultati della Terapia Trigenerativa possano essere duraturi nel tempo.

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