L’ernia del disco è una patologia sociale estremamente diffusa, con insorgenza spesso improvvisa, estremamente invalidante e dolorosa.

Dopo una lesione iniziale del disco, anche un semplice colpo di tosse può scatenare l’espulsione di un’ernia. Una persona colpita da ernia del disco può rimanere allettata in preda ai dolori fino a 6-12 mesi.

Nell’articolo di oggi, il Dottor Mario Vernetti Prot, ci parla di questa patologia e di come risolverla attraverso la Terapia Radicale Diretta non invasiva.

Cos’è l’ernia del disco

Il disco intervertebrale è una struttura dura e fibrosa a forma di un cilindro basso, posta tra le vertebre. Essa ha la funzione di ammortizzare i carichi e i pesi sulla colonna vertebrale. Il disco ha una somiglianza strutturale con la cipolla, dove gli strati più esterni sono duri e, a mano a mano che si procede verso l’interno, diventano più morbidi. Il cuore di questo disco ha una consistenza fibrogelatinosa, cheanatomicamente viene denominato “nucleo polposo”.

Una compressione prolungata o brusca del disco intervertebrale può portare alla ROTTURA della parete esterna dello stesso, con la conseguente migrazione ed espulsione esterna del suonucleo polposo.

Questa espulsione viene comunemente chiamata “ernia del disco”: il materiale ammortizzante contenuto nel disco viene espulso nel canale vertebrale, occupando e comprimendo gli spazi del midollo ed i forami di uscita dei nervi spinali.

La manifestazione delle reazioni dolorose dipende dalla zona di espulsione e dalla quantità di materiale che fuoriesce dal disco. Le forme più gravi si verificano quando il materiale fibrogelatinoso, l’”ernia”, viene espulso nel tratto più stretto, a livello dell’uscita della radice spinale, nel cosidetto “forame di coniugazione”. In questo tratto è più facile che una radice nervosa spinale venga fortemente compressa, cioè “strozzata”, provocando così un estremo dolore lancinante al paziente. E’ altrettanto grave quando il materiale erniario espulso è molto voluminoso ed occlude così una grande zona dello spazio midollare. In tal caso, oltre ai dolori intensi si ha una importante perdita delle funzioni motorie, con paresi progressiva dell’arto corrispondente.

Diagnosi dell’ernia del disco

Normalmente la diagnosi è puramente clinica. Durante la visita, lo specialista esegue delle opportune manovre che, in base ai sintomi manifestati gli consentono di formulare la diagnosi. Alcune forme dubbie possono essere nettamente chiarite dall’esecuzione di un esame di Risonanza Magnetica Nucleare del tratto vertebrale lombosacrale, che visualizza in dettaglio la presenza o meno di un’ernia.

Un’artrosi delle articolazioni intervertebrali può arrivare a simulare un’ernia del disco. Così accade anche per le infiammazioni specifiche di porzioni di nervi spinali, in seguito a lesioni causate da infezioni, quasi sempre da virus neurotropi come l’herpes.

Sono una causa rara di dolori simil-erniari anche le disciti settiche da batteri, che provocano dolori anche inenarrabili.

Terapia

In passato la terapia principe era la prescrizione di riposo assoluto a letto con tempi naturali di riassorbimento e recupero. La maggioranza delle persone risolveva la patologia in un intervallo temporale tra i 6 e i 12 mesi. Le altre cronicizzavano e talvolta rimanevano permanentemente lesionati.

Attualmente ci sono soluzioni ben più pratiche e funzionali.

In base alla mia esperienza, nel 90-95% dei casi di ernia espulsa un decorso terapeutico ben gestito evita la necessità di un intervento chirurgico vertebrale.

Solo nel 5-10% dei casi le ernie sono particolarmente voluminose e occupano molto spazio midollare e/o radicolare. In tali casi è indispensabile l’intervento chirurgico e non si deve perdere tempo, per evitare conseguenze definitive e non recuperabili. In ogni caso, è buona norma operare sempre chirurgicamente di fronte a segni di perdita della funzionalità e del volume muscolare nella gamba colpita.

In caso di intervento chirurgico i tempi di recupero sono normalmente di 2-3 mesi, con una probabilità notevole di recidiva dell’ernia a livello della stessa parte di disco ricucita durante l’intervento. Il paziente rischia così di ritrovarsi col passare del tempo nella medesima situazione iniziale che lo aveva portato all’intervento. Tuttavia, come detto precedentemente, in alcuni casi (la minoranza) la chirurgia è necessaria.

La terapia locale diretta

La Terapia Locale Diretta dell’ernia discale conduce il paziente fuori dalla nevralgia acuta in sole due-tre applicazioni. Il recupero completo si ha normalmente con 5-8 applicazioni. Questa prevede l’infiltrazione profonda, in prossimità del forame di coniugazione del nervo colpito di una combinazione di medicinali ad azione decontratturante ed anestetica, antinfiammatoria e, soprattutto, FIBROLITICA.

Una serie di infiltrazioni ravvicinate induce il riassorbimento dell’ernia, la decongestione dei tessuti circostanti colpiti, la riduzione del dolore e delle alterazioni della sensibilità.

Il dolore inizialmente è gestito combinando alla Terapia Locale Diretta anche analgesici potenti che agiscono sul sistema nervoso percettivo, filtrandone la percezione.

Sarà comunque importante e fondamentale, a fine cure, modificare le cause meccaniche che hanno indotto l’ernia: noi insegniamo al paziente come decomprimere ed allentare la pressione tra le vertebre nella vita di tutti i giorni, in rapporto al tipo di compiti e mansioni personali svolti.

Come si evince da quanto descritto fin qui, affinché una cura dia risultati duraturi nel tempo, è fondamentale la preparazione e l’esperienza del medico nell’individuare correttamente le cause e decidere quali terapie intraprendere per ciascun paziente, (tailored therapy).

È altrettanto importante la collaborazione del paziente nel seguire diligentemente le indicazioni successive di prevenzione e modificare quelle abitudini che lo hanno indotto a espellere l’ernia.

L’alleanza e la fiducia tra il medico ed il paziente sono da sempre la chiave di una cura con risultati efficaci e duraturi!

Se sospetti di essere affetto da Ernia del disco e necessiti di una diagnosi o di cure, contattami presso lo Studio Ortopedico Vernetti.